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Le neuro-tecnologie e i dispositivi per il potenziamento umano rappresentano un mercato emergente, in particolare per le economie avanzate. Le istituzioni scommettono sul connubio virtuoso tra tecnologia e qualità della vita, in vista di promuovere una crescita economica capace di migliorare le condizioni di benessere, equità e coesione sociale. Le acquisizioni mediche si sono spinte molto avanti, fino a sperimentare microchip cerebrali in grado di riprodurre in forma potenziata le funzioni intellettive umane. La materia è molto scivolosa: alle opportunità (soprattutto terapeutiche) si accompagnano altrettanti rischi (di discriminazione, accentuazione delle diseguaglianze, distorsioni competitive). Davanti a una «società potenziata» e a una realtà socio-economica più veloce delle regole, il contributo richiesto alla scienza giuridica è quello di elaborare linee guida interpretative che possano asseverare la liceità e la meritevolezza di innovazioni che impatteranno sulla quasi totalità delle categorie giuridiche: in primis, la soggettività, la responsabilità e il contratto. Se ne parlerà lunedì 7 aprile, alle 8.45 nell’aula R22 del Dipartimento di Scienze giuridiche. Introdotta dal prof. Stefano Polidori, sarà Federica Vilei, dottoranda di ricerca dell’Università del Salento, a soffermarsi sui profili civilistici del potenziamento umano. A seguire, farà da discussant il prof. Carlo Mignone. L'evento potrà essere seguito anche da remoto.