La Collana del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento si propone lo scopo di promuovere la ricerca scientifica del suddetto Dipartimento, diffondendone i risultati, e di realizzare un confronto costruttivo con gli studiosi di altri Atenei. Sono accolte monografie, opere collettanee e atti di convegni, di interesse nazionale o internazionale, finanziati, anche solo parzialmente, dal Dipartimento o svoltisi con il relativo patrocinio.
Già pubblicata per i tipi delle case editrici Jovene e Giuffrè, è attualmente edita dalle Edizioni Scientifiche Italiane. I lavori, di carattere inedito, possono essere scritti in lingua italiana, inglese, francese e spagnolo. Le monografie sono pubblicate dopo il parere favorevole di due referee.
Elenco PubblicazioniFondata nel 2019, la Rivista di Diritto del Risparmio (ISSN 2785-3004) è un periodico telematico, con periodicità quadrimestrale, censita nel catalogo OPAC del Servizio Bibliotecario Nazionale, nonché nell'Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici (ACNP) e nel database CINECA (con codice E263835). Fornisce un approfondimento settoriale, altamente specializzato, in diritto bancario, diritto finanziario e diritto assicurativo, con una rassegna delle principali pronunce di merito, di legittimità e arbitrali, annotate e commentate. Ogni fascicolo compendia tutte le pubblicazioni effettuate sull’omonimo Portale giuridico di Diritto del Risparmio (ISSN 2704-3184), nel quadrimestre di riferimento, suddivise in quattro sezioni: editoriale (a cura del Direttore Scientifico); Rivista (contributi monografici); Approfondimenti e saggi; Giurisprudenza (note di commento e massime redazionali). Ogni contributo pubblicato in Rivista è assoggettato a procedura di doppio referaggio cieco (double blind review), da parte di un componente del Comitato Scientifico e di un soggetto esterno.
La Rivista è accessibile cliccando sull'apposito link nel box "SITI WEB DELLE RIVISTE" presente in questa pagina.
La rivista Medioevo costituzionale è orientata allo studio della storia istituzionale e costituzionale e dell’ordine sociale del Medioevo, in particolare in Italia. Sono oggetto di studio: i rapporti sociali sulla terra, e cioè l’individuazione di strutture profonde sociali e potestative, che sono indubbiamente comuni a tutti quelli che possiamo definire gli antichi stati italiani, e, più in generale, all’intera realtà sociale e politica dell’Europa occidentale nel Medioevo e fin nell’Antico Regime; ne segue la necessità dello studio dei raccordi funzionali tra poteri radicalmente – cioè geneticamente - diversi, per garantire l’unità politica, la dimensione plurale dell’appartenenza, con riferimento particolare ai complicati problemi della cittadinanza e del diritto di goderne, i complessi percorsi del processo di civilizzazione. L’impianto tematico della nuova rivista intende coprire un ambito culturale scarsamente praticato nella cultura storiografica, e tanto meno in quella istituzionistica, italiana, ma, come si ritiene, e si auspica, di notevole forza innovativa.
Medioevo Costituzionale è pubblicata sul sito dell’Università del Salento con cadenza annuale ed è diretta dal prof. Giancarlo Vallone.
La rivista Quaderni Lupiensi di Storia e Diritto è incardinata presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università del Salento, e si avvale del sostegno delle Edizioni Grifo (Lecce). Diretta da Francesca Lamberti, Ordinaria di Diritto romano e diritti dell’antichità presso l’Università del Salento, è accreditata in Fascia A sia per il settore 10/D1 che nelle discipline di Area 12. La rivista nasce su iniziativa di docenti di diritto romano e diritti dell'antichità. L’intento è tuttavia di accogliere altresì lavori di storia antica (sia greca che romana) che riservino una peculiare attenzione a profili giuridici, di storia e diritto medievale e moderno, ed eventuali lavori di impianto comparatistico, imperniati anche sul diritto contemporaneo.
I Quaderni Lupiensi si iscrivono nel solco di una tradizione consolidata di riviste storico-giuridiche, e si propongono di coniugare profili tipici della disciplina romanistica con l'apertura a saperi ‘vicini’, nell’ottica di un sempre più intenso dialogo interdisciplinare. I Quaderni Lupiensi contemplano un comitato scientifico di altissimo prestigio internazionale (con Colleghi provenienti dalle più prestigiose Università d'Italia e d'Europa). La pubblicazione di articoli e note proposti alla Rivista è subordinata alla valutazione positiva espressa su di essi (rispettando l’anonimato dell’autore e in forma anonima) da due lettori scelti dalla redazione tra i componenti del Comitato scientifico internazionale ma soprattutto fra peer reviewer esterni, di elevata autorevolezza sul piano scientifico. Ciò in adesione al comune indirizzo delle Riviste romanistiche italiane (AG., RISG., BIDR., AUPA., SDHI., Iura, Index, Roma e America, IAH., Quaderni Lupiensi, Dirit-to@storia, TSDP.), in seguito alle indicazioni del gruppo di lavoro promosso dal Consorzio Interuniversitario Gérard Boulvert e a conseguenti delibere del CUN e del CNR. La rivista contempla altresì la presenza di abstract (in doppia lingua) e parole chiave a corredo degli articoli stessi. La vocazione internazionale della rivista è dichiarata sia dalla varia estrazione dei componenti il comitato scientifico (provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Svizzera), sia – ovviamente – dalla diversa provenienza internazionale degli autori dei contributi.
La Rivista è accessibile cliccando sull'apposito link nel box "SITI WEB DELLE RIVISTE" presente in questa pagina.
Alla rivista è collegata anche la Collana “Iuridica Historica. Collana dei Quaderni Lupiensi di Storia e Diritto”.
Elenco volumi collana “Iuridica Historica"La Rivista storica delle terre adriatiche, è periodico a cadenza annuale che si pubblica online, sul sito di Unisalento.
Gli intenti della rivista sono resi evidenti già dalla sommaria spiegazione del suo titolo. Perché ‘terre adriatiche’? Non si tratta soltanto di riproporre lo studio storico delle relazioni tra ‘sponde’ adriatiche, oggetto secolare della riflessione di studiosi benemeriti, di convegni e di tentativi di stabilizzazione tematica affidati a riviste. Terra e mare non costituiscono più, lo sappiamo, spazi contrapposti, salvo che li si voglia considerare secondo recinzioni politiche, e anche secondo una storia, quella politica, che, ad ogni modo, fin dal Medioevo, ha ben ragione di esistere. Tuttavia c’è un’altra storia, ed anche questa di remota datazione, nella quale il mare, e per il mare, si penetra fin oltre le sponde o coste che si affacciano su di esso innervando le terre retrostanti, e le più lontane ancora, di una tessitura connettiva di lingua, di religione, di diritto e anche di sangue. Conservarsi alle origini in un’altra terra è anche unire le terre sia pure attraverso la loro stessa diversità.
Il recupero della storia di queste terre unite dal mare è lo scopo della nostra rivista. Potremmo elencare il molto che si offre a contextio; ad esempio i diversi e fortemente complessi profili delle immigrazioni da Levante in Italia, e nel bacino adriatico. Non è esempio occasionale perché queste migrazioni avvengono come in un largo spazio costituito da una comune coscienza cristiana, che però poi, all’approdo, si frange in appartenenze; in ogni terra c’è, effettivamente, un ordine delle persone, così come un ordine delle terre: ed ecco affiorare, come questioni positive, cioè da ordinare, e per noi da conoscere, i tanti profili – e diversi rispetto alle terre di provenienza (Dalmazia, Albania, Grecia…)- del diritto di cittadinanza da acquisire, dell’assetto istituzionale (spesso feudale) delle terre da abitare, della gerarchia sociale che si mostra nell’accoglienza e, quindi, dei modi sociali della vita collettiva e della sua disciplina, dalla differenza cetuale all’impianto prosopografico dei ceti.
E c’è anche un ordine delle coscienze, in particolare della coscienza religiosa, animata da culti e soprattutto riti diversi, sui quali incombe, regolatrice, la norma tridentina. C’è la lingua, perché se l’italiano è, fin dentro il Settecento, la lingua franca del Mediterraneo, nel suo stesso corpo si muovono, a maglie larghe, il greco, e l’albanese, e altro ancora; e così nel greco e nell’albanese si affaccia l’italiano come dall’orlo di un ricordo che la vita sostiene.
E ugualmente aldilà del mare si mostra la vicenda politica ed anche istituzionale, cioè ancora come precipitato d’ordine, e in particolare di ordine dei territori, della presenza italiana, francese o spagnola nelle terre slave, albanesi o greche, e più in là ancora, in Asia minore. Infine, se il mare unisce può anche dividere, perché percorso dall’immane nemico: il Moro, il Saraceno poi il Turco, con il suo portato di guerre e trattati, di riduzione in schiavitù e commerci, di pirateria e cultura, mentre, a tratti, un potere unitario che frena, una ‘compatta potenza terrena’, il kat-echon, sorge a contrastarlo per conservare queste diversità alla loro unità come, solo in parte – storicamente- è avvenuto.
La rivista è diretta dal prof. Giancarlo Vallone.