Saverio DI BENEDETTO

Saverio DI BENEDETTO

Professore II Fascia (Associato)

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13: DIRITTO INTERNAZIONALE.

Dipartimento di Scienze Giuridiche

Centro Ecotekne Pal. R1 - Via per Arnesano - MONTERONI DI LECCE (LE)

Ufficio, Piano terra

Telefono +39 0832 29 8556

Area di competenza:

AREE DI COMPETENZA

Diritto internazionale      

Diritto internazionale dell'economia                                       Diritto internazionale dell'ambiente

Orario di ricevimento

mercoledì alle 14 in ufficio (Edificio R3 - secondo piano, Giurisprudenza, Ecotecne)

Recapiti aggiuntivi

saveriodibenedetto@yahoo.com

Visualizza QR Code Scarica la Visit Card

Curriculum Vitae

   Dopo la maturità classica e la laurea in Giurisprudenza con lode, conseguita a Pisa nel 1998 con una tesi in diritto della famiglia (prof. F. D. Busnelli), ha proseguito la sua formazione alla Scuola Superiore ISUFI di Lecce, partecipando nell’a.a. 1999/2000 al Master del settore giuridico-politico e poi al corso di dottorato in “Diritto dell’economia e del mercato”, ottenendo con distinzione il titolo nel 2005 discutendo una tesi sul principio di precauzione nel diritto internazionale. Nel 2006 è diventato ricercatore universitario in diritto internazionale presso l’Università di Lecce e dal 2015 è professore associato di diritto internazionale presso la medesima università. Nell’agosto del 2018 ha ottenuto l’abilitazione nazionale come professore di prima fascia di diritto internazionale.

   Dal 2001 al 2006 ha collaborato con la cattedra di Diritto del commercio internazionale della facoltà di Giurisprudenza di Lecce (prof. M. C. Malaguti) e dall’a.a. 2005/2006 ad oggi ha svolto continuativamente attività di docenza universitaria presso l’Università di Lecce, poi del Salento (diritto internazionale dell'economia dal 2007, un corso in inglese dal 2011, diritto internazionale dal 2015), e per due anni presso l’Accademia Navale di Livorno (diritto internazionale e dei conflitti armati), nonché in diversi corsi post-laurea e master. Dal 2007 al 2010 è stato componente del Collegio dei Docenti del corso di dottorato in "Diritto dell'economia e del mercato" della Scuola Superiore ISUFI, e dal 2014 del corso di dottorato in “Beni privati, pubblici e comuni” del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento, del quale dal 2016 è anche vice-coordinatore.

   A partire dagli anni del dottorato ha primariamente svolto attività di ricerca sui temi del diritto internazionale dell’ambiente e del diritto internazionale dell’economia, trascorrendo periodi di studio in Italia e all’estero, collaborando con alcuni centri di ricerca in Europa e Sudamerica, e partecipando come relatore e discussant a diversi seminari e conferenze, tra i quali nel 2008 al Centro di Ricerca dell’Accademia di Diritto Internazionale dell’Aja e alla Conferenza Biennale della Società Europea di Diritto Internazionale ad Heidelberg, nel 2011 al I° Seminario Italo-Brasileiro su "Inovações Regulatórias em Direitos Fundamentais, Desenvolvimento e Sustentabilidade" a Curitiba (Brasile), nel 2016 al “IV Congresso Internacional de Direito Ambiental” a Belo Horizonte (Brasile), con una relazione sui diritti dei popoli indigeni in Amazzonia.

   Ha co-organizzato presso l’Università del Salento diversi convegni e seminari internazionali, tra i quali nel 2007 lo Young Researcher Workshop sul tema “Scientific Evidence in International and European Law”, nel 2011 il workshop “Legitimacy and Efficiency in Global Economic Governance”, nel 2013 il convegno "Agroecology and Law: a Transdisciplinary Dialogue", nel 2014 il convegno su “Woodlands and Forests as Frontiers of Dialogue between Law and Life Sciences”, nel 2018 il primo “Supranational Democracy Dialogue”. È stato membro fondatore nel 2011 dell'associazione "The Group of Lecce" sulla global economic governance, nel 2012 del gruppo di ricerca LAIR (Law and Agroecology – Ius et Rus) e nel 2013 dell’Italian Association on Sustainability Science (IASS); dal 2016 è membro del gruppo di ricerca in“Direito Internacional dos Recursos Naturais" (DIRNAT) presso la Scuola superiore Dom Helder Camara di Belo Horizonte (Brasile).

   È autore di numerose pubblicazioni e curatele nazionali e internazionali, tra le quali le monografie “Il principio di precauzione nel diritto internazionale (2006), “International Investment Law and the Environment” (2013), “Sovranità dello Stato sulle risorse naturali e tutela degli equilibri ecologici nel diritto internazionale generale (2018). È co-editor della collana internazionale LITES edita da Springer e membro del comitato di direzione della collana “Cultura giuridica e scambi internazionali”. Tra i saggi si ricordano "The Standards of Compensation for Foreign Investment Expropriations in International Law: Internalizing Environmental Costs? (Hart, 2010), "Le rôle des tribunaux CIRDI au regard de la mise en oeuvre de la protection de l’environnement" (Hague Academy of International Law, Martinus Nijhoff, 2011), “Agriculture and the Environment in International Law” (Springer, 2015), “La funzione ecologica della proprietà collettiva sulle terre ancestrali: un nuovo modello di rapporto tra diritti umani e tutela dell’ambiente?” (DUDI, 2016).

 

CURRICULUM VITAE ET STUDIORUM – Saverio Di Benedetto

 

Associate Professor of International Law; Chairs of International Law, International Economic Law and International Environmental Law; University of Salento, Italy.

 

Professional Experience

Associate Professor of International Law at the Faculty of Law, University of Salento, since 2015

Full Researcher of International Law at the Faculty of Law, University of Salento, from 2006 to 2015

National Scientific Qualification as Full Professor of International Law, obtained on 9 August 2018

 

Educational Background

PhD Degree with distinction in “Market and Economic Law” at the Advanced School ISUFI of Lecce, awarded on 25 February 2005

Master Degree in “Public and International Management and Trade Law” at the Advanced School ISUFI (December 2000)

Degree in Law, Final Mark 110/110 “summa cum laude” at the University of Pisa, awarded on 20 October 1998

 

Academic Experience

Chair of International Law, Faculty of Law – University of Salento, on 2010-11 and since 2015-16

Chair of International Economic Law, Faculty of Law – University of Salento, since 2007-08

Chair of International Environmental Law (in English), Faculty of Law – University of Salento, since 2016-2017

Chair of International Sport Law, Faculty of Sport Law and Management – University of Salento, since 2021-2022

Visiting Professor at the Faculdade de direito da Escola Superior Dom Helder Camara de Belo Horizonte from September 2022 to February 2023.  

Chair of International Trade Law (in English), Faculty of Law – University of Salento, from 2011-12 to 2015-2016

Chair of International Law and Armed Conflicts, Italian Naval Academy of Livorno (2006-08)

Chair of International Development Law, Faculty of Social Sciences (University of Salento, 2005-06)

Member of the Faculty (since 2020) of the PhD Programme in “Law and Sustainability”, University of Salento.

Member of the Faculty (since 2014) and vice-coordinator (from February 2016 to June 2019) of the PhD Programme in “Law of private, public and common goods”, University of Salento.

Member of the Faculty of the PhD Programme in “Economics and Market Law”, Advanced School ISUFI (from 2008 to 2010)

 

Research Experience

Co-editor of the Springer’s Book Series on “Legal Issues on Transdisciplinary Environmental Studies” (LITES), since November 2015

Co-editor of the ESIs Book Series on “Legal Culture and International Flows”, since February 2018

 

Member of the Executive Board and Founding member of the Italian Association for Sustainability Science (IASS)  

Member of the international research group “Direito Internacional dos Recursos Naturais (DIRNAT) at the Advanced School Dom Helder Camara of Belo Horizonte.

Member of the international research group “Responsabilidade Ambiental: Civil e Internacional” (RACIO) at the Advanced School Dom Helder Camara of Belo Horizonte (from April 2021 to March 2022).

Member of the International Commission for the Reform of the Statute of LifeWatch ERIC (2021-2022)

Member of the International panel of CIDCE (International Center of Comparative Environmental Law) who wrote the Draft Convention on Pandemics and submitted it to the World Health Organisation (WHO) in 2021

 

- Speaker at the “Seminário Cláudio Peres de Prática de Ensino e Geografia Aplicada” on “Da vulnerabilidade à resiliência” (University PUC-Minas, 16 May 2023).

-  Speaker at the “1° Conferencia Amazonica do Ambiente e do Clima” (University of Manaus, 17 November 2022)

-   Speaker on “A proteção do ambiente marinho como obrigação erga omnes” at the “VI Congresso do Instituto Brasileiro do Direito do Mar” (University de Caxias do Sul, 27 October 2022)

-  Speaker at “Giornate di studio della società di studi geografici” on “Geografia e cibo: ricerche, riflessioni e discipoline a confronto”, Firenze 10-11 giugno 2021.

-  Speaker at the Strathclyde Centre for Environmental Law and Governance (University of Strathclyde, Glasgow, June 2019).

-   Speaker at the Workshop on the Study of Environmental Impact Assessment of the North-Stream 2 Pipeline (University of Kyiv, 1 February 2019).

- Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Supranational Democracy Dialogue” and discussant on “Global institutions. Suggestions for a reform” (University of Salento, 26 e 27 April 2018)

-   Discussant at the International Colloquium on “Agri-food and Environmental Regulatory Agenda in Regional Trade Agreements”, Session III (S. Anna Advanced School, Pisa, 20-21 October 2016)

-  Speaker on “Povos indigenos e Amazonia na experiença da Corte Interamericana dos Direitos Humanos” at the “IV Congresso Internacional de Direito Ambiental” (Dom Helder Camara Escola de Direito, Belo Horizonte, Brasil, 21-23 September 2016)

-   Discussant at the International Colloquium on “Current Issues of Agricultural Law in a Global Perspective”, Panel IV (S. Anna Advanced School, Pisa, 17-18 September 2015)

-   Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Food Diversity between Rights, Duties and Autonomies” and speaker on “Food Diversity and International Law” (University of Salento, 6-7 May 2015)

-  Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Woodlands and Forests as Frontiers of Dialogue between Law and Life Sciences” and speaker on “Community Ancestral Rights over Forests” (University of Salento, 8-9 May 2014)

-  Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Law and Agroecology: a Transdisciplinary Dialogue” and speaker on “Food Sovereignty and International Law” (University of Salento, 15-16 November 2013)

-   Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Global Finance between Rigor and Growth” and speaker on “Processes of Regional Economic Integration” (University of Salento, 31 May – 1 June 2013)

-  Speaker on “A Responsabilidade Juridica Internacional da Impresa” at the Italian-Brazilian Conference on "Inovações Regulatórias em Direitos Fundamentais, Desenvolvimento e Sustentabilidade" (Curitiba, Brasil, 25-28 October 2011)

-  Scientific Co-Organization of the international workshop on “Legitimacy and Efficiency in Global Economic Governance” and chairman of the session “Global Economic Governance for World Development” (University of Salento, 6-7 May 2011)

-    Member of the IEO-IMF Research Group on “Evaluation of the IMF Performance in the Run-Up to the Financial and Economic Crisis” (Coordinator: B. Bossone, June – November 2009)

-   Speaker at the Research Day of the Environmental Regulatory Research Group (University of Surrey, 29 April 2009)

-    Speaker at the 3rd Biennial Conference of the European Society of International Law, speech on “The Standards of Compensation for Environmental or Human Rights Expropriations” (Max Planck Institute, Heidelberg, 4-6 September 2008)

-   Researcher and speaker at the Centre for Studies and Research in International Law of the Hague Academy of International Law (The Hague, 18 August – 5 September 2008; topic: "Implementation of International Environmental Law")

-  Scientific Co-Organization of the International Workshop on “Scientific Evidence in International and European Law” and speaker on “The Precautionary Principle and the WTO Legal System” (Advanced School ISUFI, 31 May – 1 June 2007)

-  Participation at the Public International Law Session of the summer courses of the “Hague Academy of International Law” (The Hague, 26 July – 13 August 2004)

-   PhD Internship at the Graduate Institute of International Law (Geneva, February – July 2004)

-  Internship at the UNEP (UN Environmental Program), Economics and Trade Unit (Geneva, September - December 2000)

 

Languages

Italian   Mother tongue

English   Advanced spoken and written

French   Advanced spoken and written

Portuguese   Very good spoken and written

Spanish   Basic spoken and written

 

 

Publications

Monographs

Sovranità dello Stato sulle risorse naturali e tutela degli equilibri ecologici nel diritto internazionale generale, Giappichelli (Torino), 2018, 282 p., ISBN: 9788892115750

International Investment Law and the Environment. Edward Elgar (Cheltenham - Northampton), 2013, 225 p., ISBN: 9780857936646

Il principio di precauzione nel diritto internazionale. Argo editore (Lecce), 2006 e 2012, ISBN: 9788882341725

 

Editions

-  Book series

Legal Issues on Transdisciplinary Environmental Studies” (LITES), (Massimo Monteduro, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni), Springer (Berlin Heidelberg)

Legal Culture and International Flows (F.M. Palombino, S. Di Benedetto, A. Leandro, E. Milano, R. Virzo, G. Zarra), ESI (Napoli)

 

-  Books

Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni). Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance (Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Saverio Di Benedetto, Maria Chiara Malaguti). Cambridge Scholars (Newcastle Upon Tyne), 2013, ISBN: 9781443853019

Studi di diritto internazionale dell'economia (Saverio Di Benedetto) Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Scientific Evidence in International and European Law - Proceedings of the First Young Researcher Workshop on Science and Law (Lecce, 31 May - 1 June 2007) (Maria Chiara Malaguti, Claudio Dordi, Saverio Di Benedetto, Alberto Alemanno), Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Reforming Global Economic Governance, A Proposal to the Members of the G-20 (The Group of Lecce: Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Raffaele De Giorgi, Saverio Di Benedetto, Nicola De Liso, Maria Chiara Malaguti, Liboria Maggio) (2009). Argo editore (Lecce), 2009 ISBN: 9788882341008

 

Chapters of book

Comentário ao Princípio 14. In Comentário Brasileiro à Declaração do Rio sobre Meio Ambiente e Desenvolvimento (edited by A. de Paiva Toledo, L. C. Lima), p. 325-344, D’Placido (São Paulo, Belo Horizonte), 2022, ISBN 9786555896121

Cultural Heritage, Food Diversity and International Law. In: Food Diversity between Rights, Duties and Autonomies (edited by Alessandro Isoni, Michele Troisi, Maurizia Pierri), p. 419-438, Springer (Berlin, Heidelberg), 2018, ISBN 9783319751955

Guiana Francesa (written with A. de Paiva Toledo). In: Povos Originarios da Amazonia Internacional (B. Sousa Costa), p. 139-174, Lumen Juris (Rio de Janeiro) 2018, ISBN 9788551908723

Agriculture and the Environment in International Law: Towards a New Legal Perspective?. In: Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (edited by Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni), p. 99-125, Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

La tutela delle foreste nell’esperienza della Corte interamericana dei diritti dell’uomo. In: I boschi e le foreste come frontiere del dialogo tra scienze giuridiche e scienze della vita (edited by Marco Brocca e Michele Troisi), Editoriale Scientifica (Napoli), 2014, p. 119-134, ISBN 9788863426816

Sustainable Development or Strong Growth? Perspectives in G8 and G20 Declarations on Global Economic Governance in Time of Crisis. In: Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance p. 343-368, Cambridge Scholars, 2013, ISBN: 9781443853019.

Brevi riflessioni sui profili giuridici e istituzionali dell'UPM. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (edited by Susanna Cafaro), p. 197-218, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Il progetto per una zona di libero scambio euromediterranea. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (edited by Susanna Cafaro), p. 269-294, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Forme di responsabilità giuridica internazionale dell’impresa. In: Studi di diritto internazionale dell'economia (edited by Saverio Di Benedetto), p. 181-205, Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Le rôle des tribunaux CIRDI au regard de la mise en oeuvre de la protection de l’environnement. In: La mise en oeuvre du droit international de l’environnement (edited by Sandrine Maljean Dubois e Lavanja Rajamani), p. 537-578, the Law Books of the Hague Academy of International Law, Martinus Nijhoff (Leiden – Boston), 2011, ISBN: 9789004208926

The Standards of Compensation for Foreign Investment Expropriations in International Law: Internalizing Environmental Costs?. In: Select Proceedings of the European Society of International Law (edited by Hélène Ruiz Fabri, Rüdiger Wolfrum and Jana Gogolin) vol. 2, p. 661-682, Hart Publishing (Oxford), 2010, ISBN: 9781849460644

Il rapporto tra diritto internazionale degli investimenti e tutela dell’ambiente nel quadro dell’arbitrato internazionale misto: l’esperienza dei tribunali Uncitral. In: La funzione giurisdizionale nell'ordinamento internazionale e nell'ordinamento comunitario p. 175-194, ESI (Napoli), 2010, ISBN: 9788849519600

The SPS Agreement and the precautionary principle: formalism or reasonableness?. In: Scientific Evidence in International and European Law, p. 51-69, Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Precauzione e (ir)ragionevolezza: a proposito del caso Biotech discusso in sede OMC. In: Scritti in onore di Francesco Donato Busnelli (tomo I) (edited by Giovanni Comandé, Emanuela Navarretta, Giulio Ponzanelli), p. 555-563, Giuffré (Milano), 2008, ISBN: 8814141452

 

Journal articles (A level)

Redd+ e proteção de ecossistemas florestais: o caso do Fundo Amazônia no Brasil (written with A. de Paiva Toledo e K. Bizawu). REVISTA VEREDAS DO DIREITO, 2022, v. 19, n. 43.

L'unilateralismo commerciale degli USA e il conflitto con la Cina nel quadro del sistema OMC. FEDERALISMI.IT, N° 14-2020, p. 124-137

La proposta Europea di una Corte multilaterale sugli investimenti. FEDERALISMI.IT, N° 6- 2018, p. 1-20

La funzione ecologica della proprietà collettiva sulle terre ancestrali: un nuovo modello di rapporto tra diritti umani e tutela dell’ambiente? DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 10 (2016), p. 587-608

The Double Relevance of the 'Corporate Veil' in the Yukos PCA Case and the Doctrine of the Abuse of Right. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 387-409

Il caso Yukos: un quadro d'insieme. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 327-336

Modelli giuridici di eccezione e integrazione di valori non commerciali: dall'esperienza del diritto GATT/OMC ai regimi di protezione degli investimenti esteri. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XXVII (2013), p. 405-435, ISSN: 1593-2605

La funzione interpretativa del principio di precauzione in diritto internazionale. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XX (2006), p. 321-352, ISSN: 1593-2605

 

CV ANALITICO

 

Profilo professionale

 

Professore associato di diritto internazionale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche – Università del Salento, in servizio da ottobre 2015.

Abilitato come professore di prima fascia di diritto internazionale (procedura di Abilitazione scientifica nazionale) in data 9 agosto 2018.

Già ricercatore di diritto internazionale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche – Università del Salento, da dicembre 2006 a ottobre 2015.

Socio fondatore della “Italian Association for Sustainability Science” (IASS) da ottobre 2013

Titolo di avvocato conseguito nell’ottobre 2003.


Formazione

Dottore di Ricerca in Diritto dell’economia e del mercato presso la Scuola Superiore Isufi – Università del Salento, con tesi su “Il principio di precauzione nel diritto internazionale” (titolo conseguito il 25 febbraio 2005).

Master in Discipline nazionali e internazionali del mercato e delle politiche pubbliche presso l’Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI) di Lecce, dal novembre 1999 al novembre 2000.

Laurea in giurisprudenza, con votazione 110 e lode presso l’Università di Pisa, conseguita nell’ottobre del 1998.


Attività di docenza

Docente di Diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento dall’a.a. 2015-2016

Docente di Diritto internazionale dell’economia presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento dall’a.a. 2007-2008.

Docente di International Environmental Law presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento dall’a.a. 2016-2017.

Docente di International Trade Law presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento, dall’a.a. 2011-2012 all’a.a. 2015-2016.

Docente a contratto di Diritto internazionale e dei conflitti armati presso l’Accademia Navale di Livorno, II Classe - Capitaneria di Porto, 48 ore, negli a.a. 2006-2007 e 2007-2008.

Docenza nel Corso “Judicial and quasi-judicial mechanisms for dispute prevention and resolution in transnational affairs: evolving patterns in the era of globalization” presso la Scuola Superiore Sant’Anna, 2 ore di lezione su “Transnational disputes between foreign individuals or private companies and host states”, 30 ottobre 2012.

Contratto di docenza nel Master “Giurista dell'economia e manager pubblico” presso il Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università di Pisa, 10 ore di lezione su “La tutela dell’ambiente nelle politiche comunitarie; i principi dell’azione comunitaria per la tutela dell’ambiente; L’Agenzia europea per l’ambiente e il Mediatore europeo”, aprile 2011.

Contratto di docenza nel Master di I livello in "Gestione delle risorse ambientali, Acqua, Suolo, Rifiuti, Energia" presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università del Salento, 8 ore di lezione sul “Diritto internazionale dell’ambiente”, in ciascuno degli a.a. 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011 e 2014-2015.

Contratto di docenza nel Master di I livello in Programmazione e progettazione comunitaria per la cooperazione internazionale e lo sviluppo territoriale presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università del Salento, 16 ore di lezione su “La Costruzione Europea”, nell’a.a. 2009-2010.

Docenza (“guest lecture”) presso l’Erasmus University di Rotterdam nel corso “Advanced Public International Law” (invitato dalla Prof. A. Arcuri), 2 ore di lezione sul tema “Investment Treaties and the Environment” (14 Dicembre 2009).

Contratto di docenza nel Master Internazionale Femme Travail e Formation, 20 ore di didattica frontale in lingua francese sul “Droit International du Travail” nell’ambito del programma Tempus-Meda, Università di Alessandria – Egitto, giugno 2006.

 

Attività di ricerca

Vice-coordinatore del corso di dottorato in “Beni privati, pubblici e comuni. Tradizione e innovazione dei modelli di appartenenza e di fruizione” presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento da febbraio 2016 e componente del collegio dei docenti del medesimo corso di dottorato da maggio 2014

Co-Editor della collana internazionale “Legal Issues on Transdisciplinary Environmental Studies” (LITES), edita da Springer, da novembre 2015

Componente del comitato di direzione della collana “Cultura giuridica e scambi internazionali”, edita da ESI, da febbraio 2018

Membro del gruppo di ricerca internazionale in “Direito Internacional dos Recursos Naturais (DIRNAT) (direttore prof. A. de Paiva Toledo) presso la Scuola di diritto Dom Helder Camara di Belo Horizonte (Brasile) da ottobre 2016

 

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su “Supranational Democracy Dialogue” svoltosi a Lecce il 26 e 27 aprile 2018 e discussant nella sessione “Global institutions. Suggestions for a reform”.

Discussant al seminario internazionale su “Agri-food and Environmental Regulatory Agenda in Regional Trade Agreements”, Session III svoltosi presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa il 20 e 21 ottobre 2016

Relatore su “Povos indigenos e Amazonia na experiença da Corte Interamericana dos Direitos Humanos” al “IV Congresso Internacional de Direito Ambiental” svoltosi presso la Dom Helder Camara Escola de Direito, Belo Horizonte, Brasile, dal 21 al 23 settembre 2016

Discussant al seminario internazionale su “Current Issues of Agricultural Law in a Global Perspective”, Panel IV, svoltosi presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa il 17 e 18 settembre 2015

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su “Food Diversity between Rights, Duties and Autonomies” svoltosi presso l'Università del Salento il 6 e 7 maggio 2015 e relatore sul tema “Food Diversity and International Law”

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su "Woodlands and Forests as Frontiers of Dialogue between Law and Life Sciences" svoltosi presso l'Università del Salento l’8 e 9 maggio 2014 e relatore sul tema "Community Ancestral Rights over Forests and International Law"

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su "Agroecology and Law: a Transdisciplinary Dialogue" svoltosi presso l'Università del Salento il 15 e 16 novembre 2013 e relatore sul tema "Food Sovereignty and International Law"

Relatore al Workshop internazionale su “Global Finance Between Rigor and Growth: Which Implications for International Governance?” svoltosi presso l'Università del Salento in cooperazione con "The Group of Lecce", con una relazione su “Global development and processes of regional economic integration” (Lecce 31 maggio – 1° giugno 2013)

Relatore al I° Seminario Italo-Brasileiro su "Inovações Regulatórias em Direitos Fundamentais, Desenvolvimento e Sustentabilidade", nella sessione su “Direito Empresarial: inovações para a incrementação da responsabilidade socioambiental das empresas” svoltasi presso la UniBrasil di Curitiba, con una relazione sulle “Forme di responsabilità giuridica internazionale dell’impresa” (Curitiba, Brasile, 26 ottobre 2011).

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su “Legitimacy and Efficiency in Global Economic Governance” svoltosi presso l'Università del Salento in cooperazione con "The Group of Lecce", presidente della sessione su “Global Economic Governance for World Development” e relatore nella tavola rotonda finale dell’evento (Lecce, 6-7 maggio 2011).

Discussant al seminario del Centro Didattico Euro-Americano sulle politiche costituzionali dell'Università del Salento su “Culture giuspubblicistiche e società nell'America Latina oggi” (Brindisi, 27 gennaio 2011).

Relatore al VII incontro di studio tra giovani cultori delle materie internazionalistiche sul tema “La funzione giurisdizionale nell’ordinamento internazionale e nell’ordinamento comunitario”, con una relazione su “Il rapporto tra diritto internazionale degli investimenti e tutela dell’ambiente nel quadro dell’esperienza dei tribunali arbitrali internazionali” (Università di Torino, 9 ottobre 2009).

Membro del gruppo di ricerca su “Evaluation of the IMF Performance in the Run-Up to the Financial and Economic Crisis”, coordinato dal Dr. Biagio Bossone per l’International Evaluation Office dell’International Monetary Fund (giugno – novembre 2009).

Relatore alla Conferenza Biennale della Società Europea di Diritto Internazionale dal titolo “International Law in a Heterogeneous World”, con una relazione su “The Standards of Compensation for Environmental or Human Rights Expropriations: What Relevance for Principles of Balance and Equity?” (Heidelberg, 6 settembre 2008).

Partecipazione al Centre d’étude et de recherche en droit international de l’Académie de Droit International de la Haye su “La mise en œuvre du droit de l’environnement” (18 agosto – 5 settembre 2008), a seguito di domanda e procedura di selezione; tema individuale di ricerca assegnato: “Le CIRDI et la protection de l’environnement” (supervisore scientifico: prof. S. Maljean-Dubois)

Relatore nel seminario di studi su “La sfida globale al cambiamento climatico. Profili giuridici ed economici” svoltosi presso l’Università del Salento, con un intervento su “La disciplina del cambiamento climatico nel diritto internazionale” (Lecce, 18 aprile 2008).

Membro del comitato organizzatore del workshop internazionale su “Science and Law. Scientific Evidence in International and European Law” svoltosi presso la Scuola Superiore Isufi (Lecce, 31 maggio - 1° giugno 2007) e relatore sul tema “The Precautionary Principle and the WTO Legal System”.

Periodo di studio all’estero, nell’ambito del dottorato di ricerca e in funzione della preparazione della tesi, presso l’Institut Universitaire de Hautes Etudes Internationales di Ginevra, da marzo a luglio del 2004 (referente: prof. M. Kohen). 

Relatore all’incontro col Presidente della Corte Costituzionale "Tempo e spazio, ovvero del diritto che cambia", con un intervento dal titolo “Retorica e diritto” (Università di Lecce, 16 novembre 2002).

Stage presso il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente a Ginevra, nella Economics and Trade Unit (supervisore: Mr. Hussein Abaza), da settembre a dicembre 2000. 

 

Pubblicazioni

Monografie

Sovranità dello Stato sulle risorse naturali e tutela degli equilibri ecologici nel diritto internazionale generale, Giappichelli (Torino), 2018, ISBN: 9788892115750

International Investment Law and the Environment. Edward Elgar (Cheltenham - Northampton), 2013, ISBN: 9780857936646

Il principio di precauzione nel diritto internazionale. Argo editore (Lecce), 2006 e 2012, ISBN: 9788882341725

 

Curatele

Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni). Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance (Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Saverio Di Benedetto, Maria Chiara Malaguti). Cambridge Scholars (Newcastle Upon Tyne), 2013, ISBN: 9781443853019

Studi di diritto internazionale dell'economia (Saverio Di Benedetto) Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Scientific Evidence in International and European Law - Proceedings of the First Young Researcher Workshop on Science and Law (Lecce, 31 May - 1 June 2007) (Maria Chiara Malaguti, Claudio Dordi, Saverio Di Benedetto, Alberto Alemanno), Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Reforming Global Economic Governance, A Proposal to the Members of the G-20 (The Group of Lecce: Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Raffaele De Giorgi, Saverio Di Benedetto, Nicola De Liso, Maria Chiara Malaguti, Liboria Maggio) (2009). Argo editore (Lecce), 2009 ISBN: 9788882341008

 

Capitoli di libro

Guiana Francesa (scritto con A. de Paiva Toledo). In: Povos Originarios da Amazonia Internacional (B. Sousa Costa), p. 139-174, Lumen Juris (Rio de Janeiro) 2018, ISBN 9788551908723

Cultural Heritage, Food Diversity and International Law. In: Food Diversity between Rights, Duties and Autonomies (a cura di Alessandro Isoni, Michele Troisi, Maurizia Pierri), p. 419-438, Springer (Berlin Heidelberg), 2018, ISBN 9783319751955

Agriculture and the Environment in International Law: Towards a New Legal Perspective?. In: Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (edited by Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni), p. 99-125, Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

La tutela delle foreste nell’esperienza della Corte interamericana dei diritti dell’uomo. In: I boschi e le foreste come frontiere del dialogo tra scienze giuridiche e scienze della vita (a cura di Marco Brocca e Michele Troisi), Editoriale Scientifica (Napoli), 2014, p. 119-134, ISBN 9788863426816

Sustainable Development or Strong Growth? Perspectives in G8 and G20 Declarations on Global Economic Governance in Time of Crisis. In: Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance (a cura di Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Saverio Di Benedetto, Maria Chiara Malaguti), p. 343-368, Cambridge Scholars (Newcastle Upon Tyne), 2013, ISBN: 9781443853019.

Brevi riflessioni sui profili giuridici e istituzionali dell'UPM. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (a cura di Susanna Cafaro), p. 197-218, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Il progetto per una zona di libero scambio euromediterranea. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (a cura di Susanna Cafaro), p. 269-294, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Integrating Non-Economic Concerns in International Law on Foreign Investments. Towards an exception model?. In: Studi di diritto internazionale dell'economia (a cura di Saverio Di Benedetto), p. 233-282, Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Forme di responsabilità giuridica internazionale dell’impresa. In: Studi di diritto internazionale dell'economia (a cura di Saverio Di Benedetto), p. 181-205, Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Le rôle des tribunaux CIRDI au regard de la mise en oeuvre de la protection de l’environnement. In: La mise en oeuvre du droit international de l’environnement (a cura di Sandrine Maljean Dubois e Lavanja Rajamani), p. 537-578, the Law Books of the Hague Academy of International Law, Martinus Nijhoff (Leiden – Boston), 2011, ISBN: 9789004208926

The Standards of Compensation for Foreign Investment Expropriations in International Law: Internalizing Environmental Costs?. In: Select Proceedings of the European Society of International Law (a cura di Hélène Ruiz Fabri, Rüdiger Wolfrum and Jana Gogolin) vol. 2, p. 661-682, Hart Publishing (Oxford), 2010, ISBN: 9781849460644

Il rapporto tra diritto internazionale degli investimenti e tutela dell’ambiente nel quadro dell’arbitrato internazionale misto: l’esperienza dei tribunali Uncitral. In: La funzione giurisdizionale nell'ordinamento internazionale e nell'ordinamento comunitario. Atti dell'incontro di studio tra giovani cultori delle materie internazionalistiche (a cura di Alberto Oddenino, Elisa Ruozzi, Anna Viterbo, Francesco Costamagna, Lorenza Mola, Ludovica Poli), p. 175-194, Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2010, ISBN: 9788849519600

The SPS Agreement and the precautionary principle: formalism or reasonableness?. In: Scientific Evidence in International and European Law (a cura di Maria Chiara Malaguti, Claudio Dordi, Saverio Di Benedetto, Alberto Alemanno), p. 51-69, Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Precauzione e (ir)ragionevolezza: a proposito del caso Biotech discusso in sede OMC. In: Scritti in onore di Francesco Donato Busnelli (tomo I) (a cura di Giovanni Comandé, Emanuela Navarretta, Giulio Ponzanelli), p. 555-563, Giuffré (Milano), 2008, ISBN: 8814141452

 

Articoli su rivista

La proposta Europea di una Corte multilaterale sugli investimenti. FEDERALISMI.IT, N° 6 (2018), p. 1-20

La funzione ecologica della proprietà collettiva sulle terre ancestrali: un nuovo modello di rapporto tra diritti umani e tutela dell’ambiente? DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 10 (2016), p. 587-608

The Double Relevance of the 'Corporate Veil' in the Yukos PCA Case and the Doctrine of the Abuse of Right. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 387-409

Il caso Yukos: un quadro d'insieme. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 327-336

Modelli giuridici di eccezione e integrazione di valori non commerciali: dall'esperienza del diritto GATT/OMC ai regimi di protezione degli investimenti esteri. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XXVII (2013), p. 405-435, ISSN: 1593-2605

La funzione interpretativa del principio di precauzione in diritto internazionale. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XX (2006), p. 321-352, ISSN: 1593-2605

 

Conoscenze linguistiche

Inglese   Ottimo scritto e parlato

Francese   Ottimo scritto e parlato

Portoghese   Buono scritto e ottimo parlato

Didattica

A.A. 2023/2024

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso Percorso comune

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Language INGLESE

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

Year taught 2023/2024

For matriculated on 2020/2021

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO

Location Lecce

A.A. 2022/2023

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso Percorso comune

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Language INGLESE

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

Year taught 2022/2023

For matriculated on 2019/2020

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO

Location Lecce

A.A. 2021/2022

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso Percorso comune

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Language INGLESE

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

Year taught 2021/2022

For matriculated on 2018/2019

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO

Location Lecce

A.A. 2020/2021

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Language INGLESE

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

Year taught 2020/2021

For matriculated on 2017/2018

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO

Location Lecce

A.A. 2019/2020

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

Year taught 2019/2020

For matriculated on 2016/2017

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO

Location Lecce

REDACTION OF INTERNATIONAL LEGAL TEXT

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 2.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 20.0

Year taught 2019/2020

For matriculated on 2016/2017

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter PERCORSO COMUNE

Location Lecce

A.A. 2018/2019

DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Lingua ITALIANO

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso PERCORSO COMUNE

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Per immatricolati nel 2016/2017

Anno di corso 3

Struttura DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE

Sede Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 4.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 30.0

Year taught 2018/2019

For matriculated on 2015/2016

Course year 4

Structure DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Subject matter PERCORSO COMUNE

Location Lecce

Torna all'elenco
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2024/2025

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2024/2025

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2024/2025

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 09/05/2025)

Lingua ITALIANO

Percorso Percorso comune (999)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2021/2022

Year taught 2024/2025

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2022/2023

Year taught 2024/2025

Course year 3

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2022/2023

Year taught 2024/2025

Course year 3

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Language INGLESE

Subject matter EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Location Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2022/2023

Year taught 2024/2025

Course year 3

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2025 al 23/05/2025)

Language INGLESE

Subject matter CLASSICO (031)

Location Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2024 al 24/05/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2024 al 24/05/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2024 al 10/05/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso Percorso comune (999)

Sede Lecce

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2020/2021

Year taught 2023/2024

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2024 al 24/05/2024)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 27/02/2023 al 26/05/2023)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale e decisiva opera di codificazione da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

C. Focarelli,  Diritto internazionale, Cedam o in alternativa E. Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli

P. Franzina  Introduzione al diritto internazionale privato, Giappichelli

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 27/02/2023 al 26/05/2023)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il corso offre una trattazione di alcuni degli ambiti più discussi e attuali del diritto internazionale, quelli della disciplina del commercio internazionale e della tutela degli investimenti esteri. Il corso è proposto in modo interattivo, con riferimento ai casi più recenti della prassi internazionale, come la disputa commerciale tra USA e Cina o i casi del fotovoltaico italiano. Temi trasversali al corso saranno quelli del latente conflitto tra tutela dell'ambiente e disciplina internazionale in favore di commercio e investimenti, e del ruolo delle grandi multinazionali nel panorama economico internazionale. Durante il corso saranno fornite dispense e materiali utili all'approfondimento, e saranno discusse alcune decisioni internazionali adottate in materia, tanto nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio quanto dai tribunali internazionali sugli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie dell'OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di delineare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi per gli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si evidenzia fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale, come sviluppata dai trattati sugli investimenti, muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disamina di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

Infine, saranno studiate per sommi capi le due grandi istituzioni internazionali 'finanziarie' di Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 27/03/2023 al 26/05/2023)

Lingua ITALIANO

Percorso Percorso comune (999)

Sede Lecce

Nessuna propedeucità. Durante le lezioni saranno richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati.

Il corso offre una trattazione generale delle norme internazionali ed europee che disciplinano le principali attività e organizzazioni sportive. Particolare attenzione sarà data alla disciplina e alle istituzioni nell'ambito del gioco del calcio (FIFA; UEFA). Cenni saranno offerti rispetto sia al Comitato olimpico nazionale e alla sua disciplina, sia alle istituzioni che regolano il gioco del tennis (ITF; ATP).

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la funzione e le principali istituzioni del diritto internazionale (ed europeo) dello sport. La conoscenza di queste norme internazionali e sovranazionali permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano le attività sportive che coivolgono due o più Stati, con particolare attenzione a quelle che riguardano il gioco del calcio.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a casi pratici e anche sentenze. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e delle norme principali del diritto internazionale dello sport permette di analizzare e interpretare in chiave critica le realtà istituzionali che governano le atività sportive a dimensione o rilevanza internazionale. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e la capacità esemplificativa nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi pratici significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito.

Il diritto internazionale dello sport non è ancora una settore unitario del diritto internazionale caratterizzato da istituzioni e norme comuni, come lo sono ad esempio il diritto internazionale degli investimenti o il diritto internazionale del mare. Le vere e proprie norme internazionali (che sono create dagli Stati per disciplinare i loro rapporti internazionali) sono ridotte. Si assiste invece a una rilevante produzione di norme non vincolanti (c.d. soft law) e soprattutto alla creazione di organismi e istituzioni transnazionali, più che internazionali, che spesso collegano le varie federazioni nazionali in questo o quello sport e cercano di produrre regole comuni valide sia per eventi internazionali che nazionali. In tal senso, il corso, dopo una breve introduzione volta a familiarizzare gli studenti con le nozioni basilari rilevanti di diritto internazionale, si svilupperà per singole attività sportive, vista la sostanziale autonomia della disciplina di tali attività. La parte preponderante del corso tratterà delle istituzioni internazionali e sovranazionali in ambito calcistico. Per il gioco del calcio, si studieranno anche le norme e istituzioni rilevanti a livello europeo, dando altresì conto delle rilevanti decisioni della Corte di giustizia dell'UE. Una parte, più ridotta, del corso si interesserà della disciplina a livello internazionale dei giochi olimpici e del tennis.

Diritto internazioale dello sport, a cura di Greppi e Vellano, Giappichelli

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2019/2020

Year taught 2022/2023

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 27/02/2023 al 26/05/2023)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

The course is aimed at analysing the fundamental international principles and rules aimed at protecting the environment, by taking into account relevant international organisations and institutions.

The first part of the course will describe in depth the historical evolution of international environmental law, from the early ‘productivist’ approach to the current ecosystem vision of regulation of natural resources. In this first part, major principles of international environmental law will be analysed, moving from the provisions of the 1972 Stockholm and 1992 Rio Declarations.

The second part of the course will deal with some fundamental fields of environmental protection at the international level and their respective treaty rules and institutions. In particular, climate change, biodiversity and marine environment regimes will be analysed.

The third part of the course will address some fundamental international decisions involving environmental matters, in particular the two judgments of the International Court of Justice in the Gabcikovo-Nagymaros case and Pulp Mills case.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti. La padronanza della lingua inglese rileverà direttamente, ai fini della valutazione, solo rispetto alla proprietà di linguaggio giuridico.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

The course is essentially tought for students attending the lessons. For non-attending students, the test books are (alternatively)

 

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 28/02/2022 al 20/05/2022)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale e decisiva opera di codificazione da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

C. Focarelli,  Diritto internazionale, Cedam o in alternativa E. Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli

P. Franzina  Introduzione al diritto internazionale privato, Giappichelli

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 28/02/2022 al 20/05/2022)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il corso offre una trattazione di alcuni degli ambiti più discussi e attuali del diritto internazionale, quelli della disciplina del commercio internazionale e della tutela degli investimenti esteri. Il corso è proposto in modo interattivo, con riferimento ai casi più recenti della prassi internazionale, come la disputa commerciale tra USA e Cina o i casi del fotovoltaico italiano. Temi trasversali al corso saranno quelli del latente conflitto tra tutela dell'ambiente e disciplina internazionale in favore di commercio e investimenti, e del ruolo delle grandi multinazionali nel panorama economico internazionale. Durante il corso saranno fornite dispense e materiali utili all'approfondimento, e saranno discusse alcune decisioni internazionali adottate in materia, tanto nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio quanto dai tribunali internazionali sugli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie dell'OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di delineare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi per gli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si evidenzia fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale, come sviluppata dai trattati sugli investimenti, muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disamina di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

Infine, saranno studiate per sommi capi le due grandi istituzioni internazionali 'finanziarie' di Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT

Corso di laurea DIRITTO E MANAGEMENT DELLO SPORT

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 30.0

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 28/02/2022 al 20/05/2022)

Lingua ITALIANO

Percorso Percorso comune (999)

Sede Lecce

Nessuna propedeucità. Durante le lezioni saranno richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati.

Il corso offre una trattazione generale delle norme internazionali ed europee che disciplinano le principali attività e organizzazioni sportive. Particolare attenzione sarà data alla disciplina e alle istituzioni nell'ambito del gioco del calcio (FIFA; UEFA). Cenni saranno offerti rispetto sia al Comitato olimpico nazionale e alla sua disciplina, sia alle istituzioni che regolano il gioco del tennis (ITF; ATP).

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la funzione e le principali istituzioni del diritto internazionale (ed europeo) dello sport. La conoscenza di queste norme internazionali e sovranazionali permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano le attività sportive che coivolgono due o più Stati, con particolare attenzione a quelle che riguardano il gioco del calcio.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a casi pratici e anche sentenze. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e delle norme principali del diritto internazionale dello sport permette di analizzare e interpretare in chiave critica le realtà istituzionali che governano le atività sportive a dimensione o rilevanza internazionale. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e la capacità esemplificativa nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi pratici significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito.

Il diritto internazionale dello sport non è ancora una settore unitario del diritto internazionale caratterizzato da istituzioni e norme comuni, come lo sono ad esempio il diritto internazionale degli investimenti o il diritto internazionale del mare. Le vere e proprie norme internazionali (che sono create dagli Stati per disciplinare i loro rapporti internazionali) sono ridotte. Si assiste invece a una rilevante produzione di norme non vincolanti (c.d. soft law) e soprattutto alla creazione di organismi e istituzioni transnazionali, più che internazionali, che spesso collegano le varie federazioni nazionali in questo o quello sport e cercano di produrre regole comuni valide sia per eventi internazionali che nazionali. In tal senso, il corso, dopo una breve introduzione volta a familiarizzare gli studenti con le nozioni basilari rilevanti di diritto internazionale, si svilupperà per singole attività sportive, vista la sostanziale autonomia della disciplina di tali attività. La parte preponderante del corso tratterà delle istituzioni internazionali e sovranazionali in ambito calcistico. Per il gioco del calcio, si studieranno anche le norme e istituzioni rilevanti a livello europeo, dando altresì conto delle rilevanti decisioni della Corte di giustizia dell'UE. Una parte, più ridotta, del corso si interesserà della disciplina a livello internazionale dei giochi olimpici e del tennis.

Diritto internazioale dello sport, a cura di Greppi e Vellano, Giappichelli

DIRITTO INTERNAZIONALE DELLO SPORT (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2018/2019

Year taught 2021/2022

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 28/02/2022 al 20/05/2022)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

The course is aimed at analysing the fundamental international principles and rules aimed at protecting the environment, by taking into account relevant international organisations and institutions.

The first part of the course will describe in depth the historical evolution of international environmental law, from the early ‘productivist’ approach to the current ecosystem vision of regulation of natural resources. In this first part, major principles of international environmental law will be analysed, moving from the provisions of the 1972 Stockholm and 1992 Rio Declarations.

The second part of the course will deal with some fundamental fields of environmental protection at the international level and their respective treaty rules and institutions. In particular, climate change, biodiversity and marine environment regimes will be analysed.

The third part of the course will address some fundamental international decisions involving environmental matters, in particular the two judgments of the International Court of Justice in the Gabcikovo-Nagymaros case and Pulp Mills case.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti. La padronanza della lingua inglese rileverà direttamente, ai fini della valutazione, solo rispetto alla proprietà di linguaggio giuridico.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

The course is essentially tought for students attending the lessons. For non-attending students, the test books are (alternatively)

 

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 22/02/2021 al 21/05/2021)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale e decisiva opera di codificazione da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

E. Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, Vol. I, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci (2 capitoli a scelta)

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 22/02/2021 al 21/05/2021)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il corso offre una trattazione di alcuni degli ambiti più discussi e attuali del diritto internazionale, quelli della disciplina del commercio internazionale e della tutela degli investimenti esteri. Il corso è proposto in modo interattivo, con riferimento ai casi più recenti della prassi internazionale, come la disputa commerciale tra USA e Cina o i casi del fotovoltaico italiano. Temi trasversali al corso saranno quelli del latente conflitto tra tutela dell'ambiente e disciplina internazionale in favore di commercio e investimenti, e del ruolo delle grandi multinazionali nel panorama economico internazionale. Durante il corso saranno fornite dispense e materiali utili all'approfondimento, e saranno discusse alcune decisioni internazionali adottate in materia, tanto nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio quanto dai tribunali internazionali sugli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie dell'OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di delineare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi per gli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si evidenzia fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale, come sviluppata dai trattati sugli investimenti, muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disamina di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

Infine, saranno studiate per sommi capi le due grandi istituzioni internazionali 'finanziarie' di Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2017/2018

Year taught 2020/2021

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 22/02/2021 al 21/05/2021)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

Il corso intende fornire gli elementi essenziali del diritto internazionale dell'ambiente, soffermandosi in particolare sui principi giuridici esistenti a livello generale e consuetudinario.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti. La padronanza della lingua inglese rileverà direttamente, ai fini della valutazione, solo rispetto alla proprietà di linguaggio giuridico.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

Il corso è essenzialmente destinato a studenti frequentanti, e saranno fornite dispense e materiali durante il corso su cui approfondire e preparare l'esame. Nel caso di non frequentanti, i testi di riferimento (alternativi) sono

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Anno di corso 2

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 22/05/2020)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale e decisiva opera di codificazione da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

E. Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, Vol. I, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci (2 capitoli a scelta)

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 22/05/2020)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il corso offre una trattazione di alcuni degli ambiti più discussi e attuali del diritto internazionale, quelli della disciplina del commercio internazionale e della tutela degli investimenti esteri. Il corso è proposto in modo interattivo, con riferimento ai casi più recenti della prassi internazionale, come la disputa commerciale tra USA e Cina o i casi del fotovoltaico italiano. Temi trasversali al corso saranno quelli del latente conflitto tra tutela dell'ambiente e disciplina internazionale in favore di commercio e investimenti, e del ruolo delle grandi multinazionali nel panorama economico internazionale. Durante il corso saranno fornite dispense e materiali utili all'approfondimento, e saranno discusse alcune decisioni internazionali adottate in materia, tanto nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio quanto dai tribunali internazionali sugli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie dell'OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di delineare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi per gli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si evidenzia fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale, come sviluppata dai trattati sugli investimenti, muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disamina di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

Infine, saranno studiate per sommi capi le due grandi istituzioni internazionali 'finanziarie' di Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale

Credits 8.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 60.0

For matriculated on 2016/2017

Year taught 2019/2020

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 22/05/2020)

Language INGLESE

Subject matter AMBIENTE E TERRITORIO (A73)

Location Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

Il corso intende fornire gli elementi essenziali del diritto internazionale dell'ambiente, soffermandosi in particolare sui principi giuridici esistenti a livello generale e consuetudinario.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti. La padronanza della lingua inglese rileverà direttamente, ai fini della valutazione, solo rispetto alla proprietà di linguaggio giuridico.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

Il corso è essenzialmente destinato a studenti frequentanti, e saranno fornite dispense e materiali durante il corso su cui approfondire e preparare l'esame. Nel caso di non frequentanti, i testi di riferimento (alternativi) sono

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
REDACTION OF INTERNATIONAL LEGAL TEXT

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale

Credits 2.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 20.0

For matriculated on 2016/2017

Year taught 2019/2020

Course year 4

Semestre Primo Semestre (dal 16/09/2019 al 06/12/2019)

Language INGLESE

Subject matter PERCORSO COMUNE (999)

Location Lecce

REDACTION OF INTERNATIONAL LEGAL TEXT (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Anno di corso 2

Semestre Primo Semestre (dal 17/09/2018 al 07/12/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale e decisiva opera di codificazione da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

E. Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, Vol. I, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci (2 capitoli a scelta)

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2016/2017

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Anno di corso 3

Semestre Primo Semestre (dal 17/09/2018 al 07/12/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso EUROPEO E INTERNAZIONALE (A74)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In particolare, saranno studiati gli strumenti e i principi basilari che disciplinano il commercio internazionale e gli investimenti esteri. Il corso si sviluppa quindi, secondo una bipartizione fondamentale: lo studio del diritto internazionale del commercio, muovendo dall’Accordo GATT ’47 fino all’attuale quadro normativo previsto dagli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio; l’analisi del diritto internazionale degli investimenti, trattandone gli istituti principali e mostrando il ruolo centrale dei tribunali arbitrali misti, che svolgono una funzione unificante del frammentatissimo insieme di fonti pattizie. Un tema trasversale è quello della tutela dei valori non commerciali nell'applicazione del diritto internazionale dell'economia, tanto nel contesto OMC quanto in quello degli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie dell'OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di delineare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi per gli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si evidenzia fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale, come sviluppata dai trattati sugli investimenti, muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disamina di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

Infine, saranno studiate per sommi capi le due grandi istituzioni internazionali 'finanziarie' di Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Degree course GIURISPRUDENZA

Subject area IUS/13

Course type Laurea Magistrale

Credits 4.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 30.0

For matriculated on 2015/2016

Year taught 2018/2019

Course year 4

Semestre Secondo Semestre (dal 18/02/2019 al 17/05/2019)

Language INGLESE

Subject matter PERCORSO COMUNE (999)

Location Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

Il corso intende fornire gli elementi essenziali del diritto internazionale dell'ambiente, soffermandosi in particolare sui principi giuridici esistenti a livello generale e consuetudinario.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

Il corso è essenzialmente destinato a studenti frequentanti, e saranno fornite dispense e materiali durante il corso su cui approfondire e preparare l'esame. Nel caso di non frequentanti, i testi di riferimento (alternativi) sono

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 10.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 75.0

Per immatricolati nel 2016/2017

Anno accademico di erogazione 2017/2018

Anno di corso 2

Semestre Annualità Singola (dal 18/09/2017 al 14/05/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale opera di codificazione decisiva da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata infine nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

B. Conforti   Diritto internazionale, Editoriale Scientifica

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, Vol. I, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci (2 capitoli a scelta)

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 60.0

Per immatricolati nel 2015/2016

Anno accademico di erogazione 2017/2018

Anno di corso 3

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2018 al 14/05/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In particolare, saranno studiati gli strumenti e i principi basilari che disciplinano il commercio internazionale e gli investimenti esteri. Il corso si sviluppa quindi, secondo una bipartizione fondamentale: lo studio del diritto internazionale del commercio, muovendo dall’Accordo GATT ’47 fino all’attuale quadro normativo previsto dagli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio; l’analisi del diritto internazionale degli investimenti, trattandone gli istituti principali e mostrando il ruolo centrale dei tribunali arbitrali misti, che svolgono una funzione unificante del frammentatissimo insieme di fonti pattizie. Un tema trasversale è quello della tutela dei valori non commerciali nell'applicazione del diritto internazionale dell'economia, tanto nel contesto OMC quanto in quello degli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di giurisprudenza significativa in materia, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento interdisciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di realizzare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi degli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si sottolinea fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disanima di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013 

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 4.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2017/2018

Anno di corso 4

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2018 al 14/05/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

Il corso intende fornire gli elementi essenziali del diritto internazionale dell'ambiente, soffermandosi in particolare sui principi giuridici esistenti a livello generale e consuetudinario.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

Il corso è essenzialmente destinato a studenti frequentanti, e saranno fornite dispense e materiali durante il corso su cui approfondire e preparare l'esame. Nel caso di non frequentanti, i testi di riferimento (alternativi) sono

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 12.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 90.0

Per immatricolati nel 2015/2016

Anno accademico di erogazione 2016/2017

Anno di corso 2

Semestre Annualità Singola (dal 19/09/2016 al 26/05/2017)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentali della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive e disciplina del contratto in generale. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, inteso come un vero e proprio ordinamento giuridico. I principali temi del diritto internazionale - i soggetti; la formazione delle norme e il rapporto tra esse; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; la disciplina dell'uso della forza; i diritti umani; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato - saranno trattati confrontandosi sempre con le vicende e le questioni dell'attualità internazionale. Si tratteranno anche i fondamenti del diritto internazionale privato, quali le sue partizioni fondamentali, la giurisdizione, la legge applicabile, i criteri di collegamento.

a) Conoscenze e comprensione: Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale pubblico, nonché a fornire gli elementi fondamentali del diritto internazionale privato. In particolare, la conoscenza del diritto internazionale pubblico permetterà la comprensione delle moderne dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale, la crescente interdipendenza delle società nazionali e il ruolo degli enti non statali sul piano globale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione: il corso mira a favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio: la conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende sociali, economiche e politiche sul piano globale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi giuridici complessi, quali quelli che coinvolgono diversi ordinamenti giuridici e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative: nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza nella comunicazione del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave e il rigore argomentativo nelle risposte saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento: premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i diversi moduli saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, durante il corso gli studenti saranno interpellati per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione, in particolare in occasione di seminari ed esercitazioni.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti, nei limiti consentiti dal vasto auditorio del corso. Sono previste attività seminariali ed esercitazioni.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nei libri di testo adottati, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

Il corso ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale, come essenzialmente costituita dagli Stati nazionali, formatisi a seguito della progressiva dissoluzione della struttura giuridica universalistica propria dell'esperienza giuridica medievale. Le prime lezioni hanno quindi lo scopo di spiegare le origini e i caratteri fondamentali del diritto internazionale, vero e proprio ordinamento giuridico della societasdegli Stati, e pur distinto strutturalmente dagli ordinamenti nazionali per la mancanza di un'autorità sovraordinata. Il principio della sovranità rappresenta quindi il punto di congiunzione, e nel contempo l'elemento critico, nel rapporto tra ordinamento internazionale e ordinamenti interni, mentre il principio di effettività costituisce l'architrave della stessa esperienza giuridica internazionale.

Chiariti questi temi fondamentali, che accompagnano l'intero arco del corso, è trattato il primo tema, schiettamente normativo, che direttamente si collega alla stessa idea di ordine giuridico internazionale, quello della soggettività internazionale. Soggettività degli Stati in primis,quali unici soggetti originari - o necessari - del diritto internazionale, e poi di altre entità che assumono soggettività in virtù della volontà degli Stati stessi, a partire dalle organizzazioni internazionali. Un cenno è qui fatto anche al controverso tema del significato della soggettività dell'individuo nel diritto internazionale, tema poi ripreso e articolato al momento di trattare la tutela dei diritti umani. Sempre nel quadro dello studio della soggettività, ma dando conto delle diverse ripercussioni in termini di diritti e obblighi degli stati - è poi discusso il principio di autodeterminazione dei popoli, che è alla base della (limitata) soggettività dei movimenti di liberazione nazionale e spesso conduce, quando effettivamente esercitato, alla formazione, per secessione, di nuovi Stati.

Il macro-tema delle c.d. fonti del diritto internazionale rappresenta il successivo sviluppo del programma. Si discute innanzitutto della consuetudine, architrave dell'intero ordinamento internazionale in quanto unica espressione di norme di diritto internazionale schiettamente generali. Essa va intesa come forma di diritto spontaneo, non riducibile quindi allo schema, tipico dei diritti interni, delle norme generali di produzione del diritto che prevedono una fattispecie al verificarsi della quale le singole norme hanno origine. Data questa premessa, è possibile comprendere criticamente la teoria dei c.d. due elementi della consuetudine - diuturnitas(o usus) e opinio juris - i quali, da fatto-fonte delle consuetudini, sono stati dalla migliore dottrina correttamente ri(con)dotti al tema dell'accertamento della concreta esistenza di una norma consuetudinaria, accertamento da condurre comunque considerando l'interezza e complessità della prassi degli Stati e anche il ruolo dei principi generali preesistenti. Connesso alla questione dell'accertamento della consuetudine è poi il tema della codificazione del diritto internazionale, con il ruolo oggi centrale della Commissione di diritto internazionale. Successivamente è sviluppato il tema dei trattati internazionali e della loro disciplina, dettata essenzialmente da norme consuetudinarie come codificate dalla Convenzione di Vienna del 1969, che regolano la formazione, l'interpretazione, la validità, l'efficacia, l'estinzione degli stessi. Si discute infine del controverso rapporto tra norme consuetudinarie e pattizie, sia su un piano generale, sia soprattutto in caso di conflitto. Parità delle fonti e principio di specialità regolano questo importante tema, dove però si è progressivamente sviluppata la categoria delle norme consuetudinarie inderogabili in via pattizia (ius cogens).Il quadro delle 'fonti' di diritto internazionale si completa con la controversa categoria dei principi generali di diritto.

Chiusa questa prima parte, il programma del corso investe principali istituti di diritto 'materiale'. Il primo grande tema trattato è quello della disciplina dell'uso della forza da parte degli Stati, in primis nelle reciproche relazioni, secondo i due poli concettuali della forza come aggressione e della forza come sanzione. Il primo polo si traduce nell'attuale disciplina del c.d. ius ad bellum e del divieto assoluto previsto dall'art. 2.4 della Carta Onu (con la eccezione 'conforme' (secundum tenorem rationis) della legittima difesa), disciplina appartenente al nucleo di ius cogens. Il secondo polo, superata la possibilità di un'autotutela dello Stato implicante l'uso della forza, riguarda il ruolo e i poteri, anche coercitivi, che la Carta Onu attribuisce al Consiglio di Sicurezza, secondo le previsioni del suo Cap. VII. In questo ambito, si dà nella trattazione ampio spazio alla prassi internazionale, e in particolare a quella verificatasi a partire dalla fine del mondo bipolare, dalla guerra in Irak del 1991 fino alle recenti vicende della Libia e della Siria, passando per le guerre in Kosovo (1999), in Afghanistan (2002) e, di nuovo (ma con 'titoli' diversi), in Irak (2003).

Il secondo macro-tema di diritto 'materiale' esaminato è quello dei diversi limiti che il diritto internazionale pone alla sovranità 'interna' dello Stato, alla sua domestic jurisdiction. I primi istituti giuridici che si discutono affondano le radici nel diritto internazionale classico, che tendeva a limitare la sovranità territoriale dello Stato solo in ragione di proiezioni esterne di sfere di sovranità altrui. Si tratterà quindi dei temi della tutela degli stranieri, che ha peraltro subito una rilevante evoluzione recente, della garanzia di immunità al personale diplomatico e del trattamento 'interno' degli Stati stranieri. In questo ambito si collocano le connessioni più strette, con elementi di sovrapposizione, tra diritto internazionale (pubblico) e diritto internazionale privato. Successivamente, si discutono gli argomenti più caratteristici del diritto internazionale contemporaneo, secondo il cambio di paradigma rispetto ai limiti alla domestic jurisdiction avutosi a seguito della seconda guerra mondiale. Si tratta innanzitutto del grande tema della tutela internazionale dei diritti umani (human rights law), che è esaminato nel corso tanto nei suoi profili generali, essenzialmente nel quadro dell'ONU, quanto nella sua dimensione regionale, con particolare attenzione alla esperienza giuridica della CEDU. Direttamente connesso al tema dei diritti umani è il c.d. diritto internazionale penale, costituito da norme interstatali che prevedono fattispecie incriminatrici di condotte individuali e norme processuali volte a perseguirle. Si daranno infine delle indicazioni, necessariamente sintetiche, ad altri temi tipici del diritto internazionale odierno - di fonte essenzialmente pattizia - quali il diritto internazionale dell'ambiente e il diritto internazionale dell'economia.

Una trattazione autonoma avrà infine, a chiusura della disamina delle norme 'materiali' di diritto internazionale, il tema del diritto del mare. Oggetto da sempre di una disciplina internazionale, essenzialmente incentrata su principi di reciproca libertà, questo ambito del diritto internazionale ha avuto, nella seconda metà del secolo scorso, un imponente sviluppo di disciplina, connesso alla maggiore interdipendenza della societas internazionale. Si analizzano quindi, in particolare, gli istituti previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 - mare territoriale, zona contigua, piattaforma continentale, zona economica esclusiva, mare internazionale - che in larga misura rappresentano ormai norme di diritto generale. Cenni saranno dati anche alla disciplina della pirateria.

L'ultima fase del corso si occupa delle norme c.d. secondarie (secondo la nota teoria hartiana) di diritto internazionale, volte a garantire il rispetto e l'esecuzione dei diritti e degli obblighi degli Stati previsti dalle norme materiali (o primarie). Così, si discuterà in primo luogo del tema cruciale della responsabilità internazionale degli Stati, disciplinata esclusivamente - salvo i regimi speciali - da norme consuetudinarie, da sempre discusse nella loro portata ed estensione, ma oggetto di una pluridecennale opera di codificazione decisiva da parte della Commissione di diritto internazionale, culminata infine nel Progetto di articoli del 2001. Seguendo la falsariga del Progetto (dai più ritenuto rispecchiare, nelle sue parti fondamentali, il diritto generale), si discute della imputabilità allo Stato di condotte umane (c.d. elemento soggettivo della responsabilità), anche di soggetti non tecnicamente organi dello Stato; poi della nozione in senso stretto di illecito internazionale (c.d elemento oggettivo), con la disamina anche delle varie figure di esimenti (stato di necessità, forza maggiore, etc.), come delineate dal Progetto e come effettivamente riscontrabili nella prassi degli Stati. Quindi si analizza il tema delle conseguenze del fatto illecito internazionale, sub specie di obblighi secondari, a partire da quelli di riparazione; infine, si tratta del dibattuto tema dell'attuazione (o enforcement) della responsabilità, con particolare attenzione alla categoria degli obblighi erga omnes.

L'altro raggruppamento di norme secondarie analizzate sono quelle che riguardano la disciplina della soluzione pacifica delle controversie tra Stati. La trattazione segue la distinzione tradizionale tra procedimenti diplomatici di soluzione delle controversie (buoni uffici, mediazione, conciliazione, etc.), incentrati sul raggiungimento di un accordo tra le parti, e procedimenti giurisdizionali di soluzione delle controversie, basati sulle decisioni vincolanti di soggetti terzi scelti dalle parti, secondo l'istituto, tipico nell'ordinamento internazionale, dell'arbitrato. Si analizzano quindi i diversi modelli di soluzione giurisdizionale delle controversie offerti dal diritto internazionale oggi, e in particolare le competenze e la struttura della Corte Internazionale di Giustizia, organo delle Nazioni Unite. Lato sensu riconducibile al macro-tema delle norme secondarie è anche la questione dell'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, che rappresenta oggi la principale forma di adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati, che è analizzato seguendo la distinzione tra adattamento al diritto consuetudinario e a quello pattizio, con particolare attenzione alla disciplina prevista nel diritto italiano, a partire dagli artt. 10 e 80 della Costituzione.

Infine, il tema del diritto internazionale privato è discusso in termini generali, fin dall'inizio del corso, nel suo rapporto dialettico con il diritto internazionale (pubblico), a partire dalla nozione di domestic jurisdiction e dalla grande questione della delimitazione delle sfere di potere sovrano degli stati nell'esercizio di prerogative che coinvolgano soggetti stranieri. Parimenti, va compresa l'interazione tra fonti internazionali, fonti comunitarie e fonti interne di diritto internazionale privato. Sono poi oggetto del programma di studio macro-temi specifici di diritto internazionale privato, quali quello della disciplina della giurisdizione dei giudici interni, del diritto applicabile nelle controversie con elementi di estraneità, del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere.

B. Conforti   Diritto internazionale, Editoriale Scientifica

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, Vol. I, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2016/2017

Anno di corso 3

Semestre Primo Semestre (dal 19/09/2016 al 09/12/2016)

Lingua

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In particolare, saranno studiati gli strumenti e i principi basilari che disciplinano il commercio internazionale e gli investimenti esteri. Il corso si sviluppa quindi, secondo una bipartizione fondamentale: lo studio del diritto internazionale del commercio, muovendo dall’Accordo GATT ’47 fino all’attuale quadro normativo previsto dagli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio; l’analisi del diritto internazionale degli investimenti, trattandone gli istituti principali e mostrando il ruolo centrale dei tribunali arbitrali misti, che svolgono una funzione unificante del frammentatissimo insieme di fonti pattizie. Un tema trasversale è quello della tutela dei valori non commerciali nell'applicazione del diritto internazionale dell'economia, tanto nel contesto OMC quanto in quello degli investimenti.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti la struttura, la funzione e i principali istituti del diritto internazionale dell’economia. Si richiameranno nozioni essenziali di macro-economia. In particolare, la conoscenza di questa branca del diritto internazionale permetterà la comprensione delle attuali dinamiche che caratterizzano gli scambi internazionali, gli investimenti esteri e la circolazione della moneta, nel quadro della forte interdipendenza delle società nazionali e del crescente ruolo delle imprese multinazionali.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, anche di portata interdisciplinare, tanto nel corso quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’economia permette di analizzare e interpretare in chiave critica le vicende socio-economiche sul piano globale, comprendendo le strutture giuridiche di fondo sulle quali poggiano. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono il commercio internazionale e gli investimenti esteri e si basano su situazioni di interdipendenza economica. L’analisi di casi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave; parimenti, l’esposizione delle lezioni cercherà di mostrare l’importanza, nella comunicazione, del rigore nello sviluppo consequenziale dei nessi logici essenziali; infine, sarà sollecitata la capacità di inserire concetti macro-economici fondamentali nell’analisi giuridica. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. In particolare, i due moduli sul diritto internazionale del commercio e diritto internazionale degli investimenti saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e trattati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di giurisprudenza significativa in materia, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico. Si prevede di realizzare un viaggio studio a Ginevra per visitare l'OMC e seguirvi dei seminari, così da approfondire i temi studiati.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione e contenuto nel libro di testo adottato, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione volontariamente scelta dallo studente. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatuale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali. Il corso intende in primo luogo offrire una visione di insieme delle regole che disciplinano i rapporti economici transnazionali, nel quadro dei principi del diritto internazionale generale e in relazione agli istituti e alla prassi dei soggetti privati. In tal senso, si studia il percorso storico che ha caratterizzato la disciplina internazionale dei rapporti economici, dal primo periodo del liberalismo classico, alla breve - ma determinante - fase del protezionismo tra le due guerre, fino al periodo del neo-liberismo c.d. garantito e alla sua versione odierna della globalizzazione. Lo studio dei diversi periodi storici è svolto analizzando, per ciascun periodo, la prassi e gli istituti fondamentali in tema di commercio, investimenti e moneta.

Il corso si articola poi secondo una bipartizione fondamentale: commercio internazionale e investimenti esteri. Per entrambi questi settori del diritto internazionale dell'economia si analizzano tanto la disciplina normativa quando la prassi di soluzione delle controversie.

In ambito commerciale, il programma si occupa dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il cui diritto, essenzialmente finalizzato alla liberalizzazione degli scambi internazionali, ormai accomuna più di 160 Stati, tra cui tutte le principali economie del globo. Dopo aver ripreso il tema dell'origine dell'OMC dal GATT '47, si analizzano l'insieme di accordi ad essa collegati e la sua struttura interna, secondo la classica tripartizione organica delle O.I. Il cuore dello studio del diritto internazionale del commercio attiene ai principali istituti giuridici, che trovano disciplina nell'accordo GATT come incluso nel 'sistema OMC: clausola della nazione favorita, trattamento nazionale, divieto di restrizioni quantitative, disciplina dei dazi doganali, regime delle sovvenzioni. Tutti questi istituti sono studiati attraverso la copiosa prassi dell'OMC, che ha contribuito a scolpirne i significati e i limiti. In tal senso, è studiato nel dettaglio il sistema 'quasi giurisdizionale' di soluzione delle controversie OMC, nell'ambito del quale si ha la prassi più significativa di interpretazione e applicazione delle regole sul commercio. Indicazioni generali sono anche date su altri temi del diritto GATT, quali la disciplina dell'agricoltura, delle integrazioni economiche regionali e dei paesi in via di sviluppo, e su altri accordi collegati, in particolare il GATS e il TRIPs. Chiude questa prima parte del corso lo studio dei casi giurisprudenziali che hanno visto in conflitto le norme sulla liberalizzazione degli scambi e la tutela dell'ambiente, oltre a cenni sui principali contratti commerciali internazionali.

La seconda macro-parte del programma attiene al diritto internazionale degli investimenti. Si tratta in primo luogo di realizzare un quadro complessivo delle variegate fonti pattizie in materia, dai quasi 3.000 trattati bilaterali che variamente prevedono obblighi degli Stati a tutela degli investimenti esteri, alle convenzioni che realizzano discipline regionali (Nord-America; Asia) o settoriali (energia), fino a strumenti volti a favorire la soluzione delle controversie, come la Convenzione ICSID del 1965. Si sottolinea fin da subito l'importanza della prassi dei tribunali arbitrali misti (investitore-Stato) e della tecnica c.d. della jurisprudence constante, per la progressiva uniformazione di quello che a prima vista rappresenta un vero e proprio patchwork normativo. Dopo un inquadramento della materia nel solco della tradizionale disciplina internazionale a tutela degli stranieri, l'analisi delle norme di diritto materiale muove dalla nozione di investitore straniero, sotto il duplice profilo del significato giuridico di investimento e della determinazione della nazionalità delle persone, in particolare delle società commerciali. Il cuore della trattazione ha ad oggetto i tre grandi istituti che caratterizzano il diritto internazionale degli investimenti, ossia la disciplina dell'espropriazione, e del quantum della compensation; il fair and equitable treatment; il principio di non discriminazione, nelle due classiche versioni della clausola della nazione più favorita e del trattamento nazionale. La trattazione di questa seconda macro-parte è conclusa, similmente alla prima, con la disanima di casi giurisprudenziali che hanno visto contrapposte la protezione degli investimenti esteri e la tutela dell'ambiente da parte dello Stato ospitante, mostrandosi l'attitudine dei tribunali arbitrali ad integrare valori non commerciali nell'interpretazione di norme in sé 'ristrette' alla tutela di interessi puramente proprietari e imprenditoriali.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013  

S. Di Benedetto, International Investment Law and the Environment, Edward Elgar 2013 (facoltativo)

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)
INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 4.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2013/2014

Anno accademico di erogazione 2016/2017

Anno di corso 4

Semestre Secondo Semestre (dal 20/02/2017 al 26/05/2017)

Lingua

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce - Università degli Studi

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto quell'esame.

Il corso intende fornire gli elementi essenziali del diritto internazionale dell'ambiente, soffermandosi in particolare sui principi giuridici esistenti a livello generale e consuetudinario.

a) Conoscenze e comprensione. Il corso mira a far conoscere agli studenti i caratteri essenziali del diritto internazionale dell’ambiente, in modo da poter comprendere le basi giuridiche essenziali delle politiche ambientali a rilevanza globale (come la tutela degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico) sviluppate tanto sul piano interno che europeo e internazionale.

b) Capacità di applicare conoscenze e comprensione. Il corso intende favorire l’acquisizione di strumenti metodologici idonei ad applicare le conoscenze giuridiche apprese a situazioni concrete. A tal fine vi saranno frequenti riferimenti a sentenze e casi pratici, tanto nelle lezioni quanto nell’ambito di seminari ed esercitazioni. In sede d’esame, la capacità di tradurre i concetti e le nozioni appresi in esempi concreti sarà valutata positivamente.

c) Autonomia di giudizio. La conoscenza e comprensione dei meccanismi e degli istituti fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente permette di analizzare e interpretare in chiave critica diverse questioni centrali nel dibattito socio-politico interno e internazionale. In tal modo, i futuri giuristi potranno offrire soluzioni originali a problemi complessi, quali quelli che coinvolgono la lotta al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’inquinamento marino. L’analisi di temi concreti, anche di stretta attualità, favorirà l’emersione dello spirito critico e della capacità di valutazione autonoma.

d) Abilità comunicative. Nello svolgimento delle lezioni si cercherà di stimolare l’abilità comunicativa degli studenti evidenziando i concetti-chiave e i nessi fondamentali, in modo da accrescere negli ascoltatori la familiarità con l’efficacia comunicativa della sintesi e della sottolineatura dei punti chiave. In sede d’esame, la capacità degli studenti di cogliere ed evidenziare i concetti-chiave, e il rigore argomentativo nelle risposte, saranno particolarmente considerati nella valutazione della prova.

e) Capacità di apprendimento. Premesso che la capacità di apprendimento dipende principalmente dalle abilità proprie di ciascuno e dalla storia del proprio percorso di studi fin dal periodo scolare, le lezioni saranno organizzate e sviluppate in modo da favorire l’apprendimento dei concetti e delle nozioni trattati. I diversi istituti trattati saranno collegati tra loro in un quadro sistematico e sviluppati seguendo l’unità logica interna a ciascuno; i concetti essenziali già espressi in lezioni precedenti saranno ripresi in modo anche esteso, stimolando l’auditorio nel richiamo di quanto già studiato; più in generale, gli studenti saranno coinvolti durante lo svolgimento delle lezioni, per favorire la loro capacità di concentrazione e prepararli alla futura esposizione in sede d’esame.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e discussione comune di specifiche questioni. Sono previste analisi di gruppo di casi giurisprudenzali significativi, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico.

L’esame consiste in un colloquio orale finalizzato ad appurare il grado di assimilazione e comprensione del programma svolto a lezione, che potrà essere stato preceduto da un'esercitazione. In sede di valutazione si terrà conto, oltre che della stretta comprensione degli istituti e delle norme studiate, della proprietà di linguaggio tecnico-giuridico, della capacità di valutare criticamente le nozioni esposte, del rigore argomentativo, dell'inquadramento inter- e trans-disciplinare, della capacità di tradurre le norme in esempi concreti.

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso vuol delineare i caratteri fondamentali della disciplina internazionale in tema di tutela ambientale, soffermandosi quindi essenzialmente sui principi appartenenti al diritto internazionale generale, ma accennando ove necessario ai principali regimi pattizi. Dopo una introduzione sui concetti essenziali in tema di tutela ambientale (prospettiva ecosistemica e sua rilevanza globale), anche di tipo economico (esternalità negativa), e dopo aver richiamato i caratteri strutturali del diritto internazionale, ordinamento giuridico acefalo con ancora al centro l’istituto della sovranità territoriale, il corso ripercorre i vari periodi e momenti che hanno visto la progressiva affermazione delle regole e dei principi di tutela internazionale dell’ambiente. Il corso intende mostrare come i tre principali ‘approcci’ alla tutela ambientale (internazionale, ma prima ancora interna) – compensativo, preventivo, precauzionale – siano progressivamente emersi nella prassi internazionale per sovrapposizioni successive. Centrali, in questa disamina, appaiono le due grandi conferenze internazionali di Stoccolma 1972 e Rio de Janeiro 1992, e le relative dichiarazioni che ne hanno concluso i lavori. Una trattazione particolare è poi dedicata alla tutela internazionale dell’ambiente marino, disciplinata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 e largamente divenuta diritto generale, e al discusso tema della lotta al cambiamento climatico, ancora essenzialmente oggetto di una disciplina pattizia, peraltro di non pacifica applicazione.  

Il corso è essenzialmente destinato a studenti frequentanti, e saranno fornite dispense e materiali durante il corso su cui approfondire e preparare l'esame. Nel caso di non frequentanti, i testi di riferimento (alternativi) sono

P. Sands, Principles of International Environmental Law, 3rd edition, Cambridge 2012, pp. 3-302.

P. Birnie, A. Boyle, International Law and the Environment, 3rd edition, Oxford 2009, pp. 1-267 e pp. 335-378.

INTERNATIONAL ENVIRONMENTAL LAW (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 12.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2015/2016

Anno di corso 2

Semestre Annualità Singola (dal 21/09/2015 al 20/05/2016)

Lingua

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce - Università degli Studi

DIRITTO INTERNAZIONALE (IUS/13)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare

Tipo corso di studio Laurea Magistrale a Ciclo Unico

Crediti 12.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2015/2016

Anno di corso 2

Semestre Annualità Singola (dal 21/09/2015 al 20/05/2016)

Lingua

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Per sostenere l'esame sono propedeutici i corsi di diritto costituzionale e diritto privato I. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto costituzionale, si consiglia di avere già conoscenza di alcune nozioni quali: forme di stato e forme di governo; differenza tra costituzione formale e materiale; disciplina costituzionale dei diritti fondamentai della persona. Per chi intenda seguire le lezioni senza avere ancora sostenuto l'esame di diritto privato I, si consiglia di avere già contezza delle nozioni di base in tema di situazioni soggettive, diritti reali, disciplina del contratto in generale, responsabilità civile. Durante le lezioni, quando necessario, saranno comunque richiamate, in premessa e per sommi capi, le suddette nozioni di diritto costituzionale e diritto privato.

Il corso è articolato in due parti principali, dedicate rispettivamente al diritto internazionale e al diritto internazionale privato e processuale, e poi ad un approfondimento su diritti umani.

Gli obiettivi del corso sono quelli di fornire agli studenti la conoscenza della struttura, della funzione e dei principali istituti tanto del diritto internazionale pubblico quanto del diritto internazionale privato, in modo da poter comprendere e rielaborare - con particolare riferimento al diritto internazionale pubblico - le questioni dell'attualità internazionale (conflitti armati, ruolo delle Nazioni Unite, tutela internazionale dei diritti umani, etc.).

Lezioni frontali di tipo tradizionale. Si prevedono anche attività seminariali. Verrà poi svolta un'esercitazione sul programma svolto nel primo semestre.

Esame orale

Gli appelli sono quelli reperibili regolarmente sul sito della facoltà.

La prima parte del corso, che avrà una durata maggiore della seconda per la vastità e complessità dei temi, ha per oggetto il diritto della Comunità internazionale: i soggetti; la formazione delle norme; il contenuto delle norme internazionali, in special modo quelle consuetudinarie; l’applicazione delle norme internazionali nell’ordinamento dello Stato; la responsabilità internazionale; la funzione giurisdizionale internazionale.

La seconda parte del corso verte sui seguenti argomenti: concetto, oggetto e funzione del diritto internazionale privato; partizioni fondamentali della disciplina: individuazione della legge applicabile; determinazione dell’àmbito della giurisdizione; riconoscimento ed esecuzione di sentenze straniere. L'approfondimento in tema di diritti umani sviluppa alcuni temi del libro a cura del Prof. de Bellis.

B. Conforti   Diritto internazionale, Editoriale Scientifica

F. Mosconi - C. Campiglio   Diritto internazionale privato e processuale, UTET

S. De Bellis   Studi sui diritti umani, Cacucci

Di tutti i testi è richiesto di procurarsi l'ultima edizione.

DIRITTO INTERNAZIONALE
DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA

Corso di laurea GIURISPRUDENZA

Settore Scientifico Disciplinare IUS/13

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 8.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2013/2014

Anno accademico di erogazione 2015/2016

Anno di corso 3

Semestre Primo Semestre (dal 21/09/2015 al 04/12/2015)

Lingua

Percorso PERCORSO COMUNE (999)

Sede Lecce - Università degli Studi

Propedeucità di diritto internazionale. Durante le lezioni saranno comunque richiamate di volta in volta le nozioni base di diritto internazionale necessarie per la corretta comprensione degli argomenti trattati, così da permettere la frequenza anche a studenti che ancora non hanno sostenuto l'esame di diritto internazionale.

Il diritto internazionale dell’economia ha per oggetto l’evoluzione e l’attuale situazione dei rapporti economici internazionali nella loro forma giuridica: un diritto interstatale, in primis, ma anche un diritto degli attori privati e delle organizzazioni internazionali.

L'obiettivo è di fornire agli studenti le nozioni base delle regole e sub-sistemi giuridici di diritto internazionale in ambito economico, e di stimolare la comprensione critica della materia, in particolare del diritto internazionale degli investimenti, quando le regole discusse si applicano a casi che coinvolgono la tutela di valori non commerciali.

Le lezioni sono frontali. Si cerca il costante coinvolgimento dei partecipanti tramite domande mirate e sollecitazione di commenti. Sono previste discussioni comuni di giurisprudenza significativa in materia, anche con previa distribuzione di materiale didattico e scientifico. Si prevede di realizzare una visita a Ginevra dell'OMC durante la quale approfondire i temi studiati.

Prova orale

Come da calendario pubblicato sul sito della facoltà di giurisprudenza

Il corso quest'anno tratta in particolare il diritto internazionale degli investimenti, analizzandone gli istituti principali e mostrando i momenti di conflitto tra le norme a tutela degli investitori e le prerogative sovrane di tutela di interessi fondamentali. Una particolare attenzione è dedicata alle decisioni dei tribunali arbitrali, che svolgono una funzione unificante del frammentatissimo insieme di fonti pattizie in materia di investimenti e che spesso si trovano proprio a dover dirimere hard casesche coinvolgono questioni di tutela di valori fondamentali.

A. Comba (a cura di), Neoliberismo internazionale e global economic governance. Sviluppi istituzionali e nuovi strumenti, 2° edizione Giappichelli 2013  

S. Di Benedetto, International Investment Law and the Environment, Edward Elgar 2013 (facoltativo)

DIRITTO INTERNAZIONALE DELL'ECONOMIA (IUS/13)

Pubblicazioni

Monografie

Sovranità dello Stato sulle risorse naturali e tutela degli equilibri ecologici nel diritto internazionale generale, Giappichelli (Torino), 2018, ISBN: 9788892115750

International Investment Law and the Environment. Edward Elgar (Cheltenham - Northampton), 2013, ISBN: 9780857936646

Il principio di precauzione nel diritto internazionale. Argo editore (Lecce), 2006 e 2012, ISBN: 9788882341725

 

Curatele

Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (con Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Alessandro Isoni). Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance (con Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Maria Chiara Malaguti). Cambridge Scholars (Newcastle Upon Tyne), 2013, ISBN: 9781443853019

Studi di diritto internazionale dell'economia Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Scientific Evidence in International and European Law - Proceedings of the First Young Researcher Workshop on Science and Law (Lecce, 31 May - 1 June 2007) (con Maria Chiara Malaguti, Claudio Dordi, Alberto Alemanno), Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Reforming Global Economic Governance, A Proposal to the Members of the G-20 (The Group of Lecce: Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Raffaele De Giorgi, Nicola De Liso, Saverio Di Benedetto, Maria Chiara Malaguti, Liboria Maggio) (2009). Argo editore (Lecce), 2009 ISBN: 9788882341008

 

Capitoli di libro

Guiana Francesa (scritto con A. de Paiva Toledo). In: Povos Originarios da Amazonia Internacional (B. Sousa Costa), p. 139-174, Lumen Juris (Rio de Janeiro) 2018, ISBN 9788551908723

Cultural Heritage, Food Diversity and International Law. In: Food Diversity between Rights, Duties and Autonomies (a cura di Alessandro Isoni, Michele Troisi, Maurizia Pierri), p. 419-438, Springer (Berlin Heidelberg), 2018, ISBN 9783319751955

Agriculture and the Environment in International Law: Towards a New Legal Perspective?. In: Law and Agroecology: A Transdisciplinary Dialogue (edited by Massimo Monteduro, Pierangelo Buongiorno, Saverio Di Benedetto, Alessandro Isoni), p. 99-125, Springer (Berlin Heidelberg), 2015, ISBN 9783662466162

La tutela delle foreste nell’esperienza della Corte interamericana dei diritti dell’uomo. In: I boschi e le foreste come frontiere del dialogo tra scienze giuridiche e scienze della vita (a cura di Marco Brocca e Michele Troisi), Editoriale Scientifica (Napoli), 2014, p. 119-134, ISBN 9788863426816

Sustainable Development or Strong Growth? Perspectives in G8 and G20 Declarations on Global Economic Governance in Time of Crisis. In: Legitimacy and Effectiveness in Global Economic Governance (a cura di Biagio Bossone, Susanna Cafaro, Saverio Di Benedetto, Maria Chiara Malaguti), p. 343-368, Cambridge Scholars (Newcastle Upon Tyne), 2013, ISBN: 9781443853019.

Brevi riflessioni sui profili giuridici e istituzionali dell'UPM. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (a cura di Susanna Cafaro), p. 197-218, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Il progetto per una zona di libero scambio euromediterranea. In: Le relazioni euromediterranee: dai primi accordi all'Unione per il Mediterraneo (a cura di Susanna Cafaro), p. 269-294, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2013 ISBN: 9788849527070.

Integrating Non-Economic Concerns in International Law on Foreign Investments. Towards an exception model?. In: Studi di diritto internazionale dell'economia (a cura di Saverio Di Benedetto), p. 233-282, Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Forme di responsabilità giuridica internazionale dell’impresa. In: Studi di diritto internazionale dell'economia (a cura di Saverio Di Benedetto), p. 181-205, Aracne editrice (Roma), 2012, ISBN: 9788854855410

Le rôle des tribunaux CIRDI au regard de la mise en oeuvre de la protection de l’environnement. In: La mise en oeuvre du droit international de l’environnement (a cura di Sandrine Maljean Dubois e Lavanja Rajamani), p. 537-578, the Law Books of the Hague Academy of International Law, Martinus Nijhoff (Leiden – Boston), 2011, ISBN: 9789004208926

The Standards of Compensation for Foreign Investment Expropriations in International Law: Internalizing Environmental Costs?. In: Select Proceedings of the European Society of International Law (a cura di Hélène Ruiz Fabri, Rüdiger Wolfrum and Jana Gogolin) vol. 2, p. 661-682, Hart Publishing (Oxford), 2010, ISBN: 9781849460644

Il rapporto tra diritto internazionale degli investimenti e tutela dell’ambiente nel quadro dell’arbitrato internazionale misto: l’esperienza dei tribunali Uncitral. In: La funzione giurisdizionale nell'ordinamento internazionale e nell'ordinamento comunitario. Atti dell'incontro di studio tra giovani cultori delle materie internazionalistiche (a cura di Alberto Oddenino, Elisa Ruozzi, Anna Viterbo, Francesco Costamagna, Lorenza Mola, Ludovica Poli), p. 175-194, Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli), 2010, ISBN: 9788849519600

The SPS Agreement and the precautionary principle: formalism or reasonableness?. In: Scientific Evidence in International and European Law (a cura di Maria Chiara Malaguti, Claudio Dordi, Saverio Di Benedetto, Alberto Alemanno), p. 51-69, Argo editore (Lecce), 2009, ISBN: 9788882341251

Precauzione e (ir)ragionevolezza: a proposito del caso Biotech discusso in sede OMC. In: Scritti in onore di Francesco Donato Busnelli (tomo I) (a cura di Giovanni Comandé, Emanuela Navarretta, Giulio Ponzanelli), p. 555-563, Giuffré (Milano), 2008, ISBN: 8814141452

 

Articoli su rivista

La proposta Europea di una Corte multilaterale sugli investimenti. FEDERALISMI.IT, N° 6 (2018), p. 1-20

La funzione ecologica della proprietà collettiva sulle terre ancestrali: un nuovo modello di rapporto tra diritti umani e tutela dell’ambiente? DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 10 (2016), p. 587-608

The Double Relevance of the 'Corporate Veil' in the Yukos PCA Case and the Doctrine of the Abuse of Right. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 387-409

Il caso Yukos: un quadro d'insieme. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, vol. 9 (2015), p. 327-336

Modelli giuridici di eccezione e integrazione di valori non commerciali: dall'esperienza del diritto GATT/OMC ai regimi di protezione degli investimenti esteri. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XXVII (2013), p. 405-435, ISSN: 1593-2605

La funzione interpretativa del principio di precauzione in diritto internazionale. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, vol. XX (2006), p. 321-352, ISSN: 1593-2605

Temi di ricerca

Diritto internazionale generale
Frammentazione delle fonti, indeterminatezza e principi giuridici. Rapporto regola-eccezione. Teoria della consuetudine. Jus cogens e obblighi erga omnes.

Diritto internazionale dell'ambiente
Principio di precauzione e ruolo dell'incertezza scientifica. Sovranità dello Stato e tutela degli ecosistemi. Non-compliance mechanisms negli MEAs. Diritto ed agroecologia. Tutela della biodiversità e strumenti di lotta al climate change.

Diritto internazionale dell'economia
Diritto Internazionale degli Investimenti: frammentazione e unità del DII; integrazione di valori non-commerciali; metodi interpretativi; partecipazione dei terzi al procedimento arbitrale e ruolo degli 'amici curiae'; obblighi dell'investitore e counterclaims; eccezioni generali; regulatory takings.
Diritto internazionale del commercio e diritto del'OMC: integrazione di valori non commerciali; rilevanza di situazioni di incertezza scientifica nell'accordo SPS; giurisprudenza sulle eccezioni generali. Eccezioni sulla sicurezza e politiche neo-protezioniste.
Diritto internazionale dei rapporti finanziari e monetari: clausole di condizionalità, tutela di valori fondamentali e democraticità; trasparenza e strumenti finanziari.

Organizzazioni internazionali
Organizzazione Mondiale del Commercio: rapporto con le organizzazioni regionali di sviluppo economico ; riforma dei processi decisionali e rapporti con le altre organizzazioni internazionali.
Fondo Monetario Internazionale: prospettive di riforma tra legittimità ed efficienza; la sorveglianza del Fondo ex Art. IV.
Unione per il Mediterraneo: natura e ruolo; creazione di un'area euromediterranea di libero scambio.
G8 e G20 tra soft law e deficit democratico.

Risorse correlate

Documenti